3 lezioni che Google può ancora imparare da Apple

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© Nextrift

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Google ha finalmente svelato ufficialmente i suoi nuovi smartphone, Pixel 4 e Pixel 4 XL. È impossibile non fare un parallelo tra i nuovi Pixel e gli iPhone presentati il mese scorso. Arrivano del resto dai due giganti tecnologici di Mountain View e Cupertino! E se gli smartphone di Google sono all'altezza degli standard dei flagship del 2019, rimangono alcuni elementi da migliorare, magari prendendo ispirazione proprio dal rivale californiano.

1. Un design vincente

Possiamo discutere a lungo il design di iPhone 11 e il notch ancora presente sul pannello frontale. Ma una cosa è certa: piace!

Inaugurato con iPhone X, questo design è stato adottato dagli appassionati di tecnologia e gli utenti di smartphone Apple lo apprezzano. Inoltre questa scelta di design è stata anche ripresa da altri produttori, tra cui Google stessa che ha introdotto una sua "particolare" rivisitazione del notch su Pixel 3XL.

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È facile riconoscere un iPhone. / AndroidPIT / Ben Miller

Quest'anno Google ha rinnovato lo stile dei suoi smartphone. Pixel 4 e 4 XL sono visivamente identici ma è impossibile rimanerne stregati. Guardandoli frontalmente si nota subito l'appariscente bordo superiore. Si tratta di una scelta estetica resa necessaria dall'implementazione di tutti i sensori dedicati a Motion Sense ma che è ben lungi dal rendere il Pixel 4 un grazioso smartphone e, ancor di più, dal creare una nuova tendenza stilistica nel mondo degli smartphone come Apple è riuscita a fare. E leggendo i vostri commenti relativi alle foto delle prime indiscrezioni sembra che la pensiate allo stesso modo...

Sarebbe bello se Google, come Cupertino, metesse a punto una vera e propria politica di design. Invece di spendere ogni anno risorse per lo sviluppo su un nuovo design, dovrebbe concentrarsi maggiormente sullo sviluppo e il miglioramento di software e hardware. Potrebbe così determinare un'identità più forte, creare un legame al brand più consistente ed evitare un drastico calo dei prezzi dei suoi dispositivi dopo qualche mese dal rilascio.

2. Creare un ecosistema migliore

Forse dovrei spiegare cosa intendo per ecosistema. Faccio riferimento ad un sistema in cui gli elementi lavorano in piena armonia, rendendo così l'utente dipendente (da un elemento o da un set). Ciò consente all'azienda di mantenere o aumentare il numero di utenti e di garantire un equilibrio o addirittura vantaggi finanziari.

Apple è sempre stata presa in giro per il suo ecosistema: prodotti Apple che funzionano su un sistema Apple sono solo per gli utenti Apple. L'azienda sottolinea la complementarietà tra i prodotti e i servizi del marchio garantendo una qualità tale che gli utenti abituali avrebbero difficoltà solo al pensiero di lasciare questo ecosistema di successo. Tutto ciò di cui si ha bisogno è un dispositivo Apple e un ID per accedere ai servizi e alle applicazioni gratuite del marchio. Ciò che si ottiene è un miglior utilizzo dei dispositivi. In altre parole, Apple incoraggia direttamente e indirettamente i consumatori ad investire nei suoi prodotti e ad utilizzare i suoi servizi.

Google è molto avido e non vuole rinunciare al mercato, a nessuna delle sue fette. Il problema è che fornendo libero accesso all'AOSP fornisce ad altri produttori il cucchiaino per mangiare la torta. Inutile dire che riesce comunque ad ottenere qualcosa in cambio: più persone usano Google e i suoi servizi, più monetizza, anche se passa attraverso altri produttori. Per questo è molto improbabile che Google cambierà la sua politica di apertura del software, ma può sviluppare qualcosa a suo vantaggio.

Possedere una propria linea di smartphone è certamente interessante, ma non ne vale la pena se offrono (dal lato software) ciò che gli altri smartphone sul mercato possiedono. Google dovrebbe offrire ai suoi dispositivi caratteristiche più pratiche ed esclusive, bloccando così l'utente nel suo ecosistema.

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Google sta lentamente creando un ecosistema ma c'è ancora molta strada da percorrere prima di poter competere con Apple. / AndroidPIT

3. Una politica di marketing più chiara

Indipendentemente da quanto costi l'iPhone e indipendentemente dalle nuove funzionalità, Apple è riuscita a convertire i suoi smartphone in prodotti quasi essenziali. Possedere un iPhone è un segno distintivo. Il marchio attraverso la sua politica di marketing ha costruito una comunità di appassionati che sono dipendenti da tutti i prodotti che offre. Google, in termini di hardware, è ancora lontano dal livello dei suoi concorrenti.

Invece di  copiare la strategia di Apple dovrebbe crearne una propria completamente distintiva e facilmente riconoscibile tra tutte. Steve Jobs è riuscito a divulgare il concetto di keynote trasformando l'annuncio di un prodotto in un vero e proprio spettacolo. Ma perché tutti gli altri produttori, compreso Google, lottano per imitarlo? Non mi interessa sentire "it's amazing" o "wonderful" da chiunque altro se non che da Steve Jobs o Tim Cook, soprattutto perché non vengono annunciate delle innovazioni. Google dovrebbe approfittare di questi momenti per cambiare il modo in cui presenta le sue novità. Deve intensificare i suoi sforzi per farsi conoscere e riconoscere.

Di cosa pensi Google abbia bisogno per competere con Apple?

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Pierre Vitré

Pierre Vitré
Caporedattore

Pierre nutre una grande passione per le nuove tecnologie mobile fin dai suoi primi tempi trascorsi con il suo StarTac. Utente Android dal 2011, Pierre non può più fare a meno del robottino verde ed è questo uno dei motivi principali che lo ha spinto ad unirsi al team di AndroidPIT per diventare Caporedattore del team editoriale francese. Non abbandona mai il suo smartphone e smartwatch ed è ancora convinto che Google Glass sarà un successone.

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2 Commenti
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  • Mario 13
    Mario 17 ott 2019 Link al commento

    A mio modesto parere forse è Apple che deve imparare da Google. Sistema diverso dagli altri (troppo diverso, a mio modesto avviso, ed a prezzi troppo alti per le mie possibilità) che spesso costringe chi lo ha ad utilizzare programmi dedicati che sia con Google sia con Microsoft non servono.


  • Sergio Quaranta 3
    Sergio Quaranta 16 ott 2019 Link al commento

    A dire la verità, io non voglio rimanere bloccato all'interno di un eco sistema. Voglio rimanere libero di scegliere, infatti non ho mai acquistato un prodotto Apple

    Jessica MurgiaFrancesco Nunnari