L'App Store è un monopolio? No, è l'unico modo di tenere iOS sotto controllo

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© Primakov/Shutterstock

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La notizia più strana che mi è capitata di leggere negli ultimi giorni riguarda una coppia di sviluppatori di applicazioni per iOS che hanno accusato Apple di monopolio forzando l'uso di App Store. Il mio parere? Queste persone dovrebbero passare qualche mese in compagnia di Android, del Play Store e di tutti gli store alternativi per capire quanto si stiano sbagliando...

Le accuse

I querelanti affermano che l'App Store di Apple stia bloccando l'innovazione e stia impedendo una sana concorrenza. Sempre secondo i due sviluppatori, che presto potrebbero trasformare la denuncia in una class action, Apple affligge tutti i developer della propria piattaforma con commissioni altissime e un set di regole deciso unilateralmente.

"Apple ammette di bloccare ogni concorrenza nella distribuzione delle app agli utenti di dispositivi iOS, dicendo di proteggerli da app dannose e malware. Ma esagera. Non c'è ragione di credere che altri venditori di buona reputazione, come per esempio Amazon, non potrebbero creare un app store e fornire un'esperienza affidabile".

Ricordiamo che sui dispositivi iOS non sono ammessi store di terze parti per le applicazioni, che il 30% dei profitti degli sviluppatori viene trattenuto da Apple e che è necessario pagare una quota annuale di 99 dollari per mantenere lo stato di sviluppatore. Inoltre Apple non permetterebbe una scelta libera dei prezzi di vendita, obbligando ogni singolo prodotto digitale ad essere venduto con le cifre decimali .99 nel cartellino.

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Apple ha un controllo estremo sulle proprie piattaforme e sui contenuti disponibili su di esse. / © Apple

Il centro principale della diatriba è comunque Apple Store e la mancanza di una concorrenza che, a detta degli sviluppatori, se fosse presente costringerebbe Apple ad innovare e migliorare. Inoltre, se un'applicazione venisse rigettata dal negozio online di Apple, non avrebbe altro modo per essere installata sui dispositivi in quanto non potrà essere promossa da store di terze parti che, ovviamente, su iOS non esistono.

App Store deve continuare su questa strada

Per quanto possa essere d'accordo sul fatto che, in linea generale, la presenza di concorrenza sia sempre ottima per il mercato, questa volta devo dissentire sul fatto che possa essere un vantaggio per gli utenti.

App Store negli anni ha saputo mantenere altissimo il livello delle applicazioni presenti al suo interno e questo obiettivo è stato raggiunto imponendo regole rigide agli sviluppatori che non hanno potuto fare un po' quello che hanno voluto, come invece accade sul Google Play Store. La lotta ai cloni (non ammessi sul negozio di Apple) ed un controllo accurato della sicurezza e della qualità delle app preventivamente alla pubblicazione su App Store, hanno permesso al catalogo di software Apple di essere il migliore disponibile su smartphone e tablet al giorno d'oggi.

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La maggior parte delle applicazioni iOS supporteranno presto la Dark Mode, la maggior parte di quelle Android no. Scommettiamo? / © NextPit

Avete mai provato a fare una ricerca sul Google Play Store? Se sì, allora avete idea di come possa essere difficile riconoscere le applicazioni legittime dalla moltitudine di cloni di qualità pessima, pieni di pubblicità e potenzialmente pericolosi per la sicurezza dei dati degli utenti. Certo, Google ed il suo programma Play Protect rimuovono le applicazioni dannose appena vengono rilevate ma a volte questo non è abbastanza.

  • Gli attacchi malware sugli smartphone sono raddoppiati nel 2018

Per sottolineare quanto delle regole rigide siano necessarie per uno store, vi è mai capitato di scaricare delle app dal look antiquato e che richiama vetuste versioni del sistema che state utilizzando? Certo che vi è capitato ma solamente se utilizzate Android. Questo perché su iOS anche i canoni di design devono essere mantenuti aggiornati nel tempo. Moltissime applicazioni disponibili sul Play Store hanno ancora il look nero e arancio di Android 2.3 Gingerbread e precedenti, altre utilizzano il look Holo di Android 4.0 mentre altre utilizzano il vecchio Material Design...

Basta guardare nel giardino del vicino per capire che la sua erba non è poi così verde

Non solo le regole rigide di App Store spronano gli sviluppatori a realizzare applicazioni dalla qualità altissima, se comparate alla controparte Android, ma permettono anche a Apple di tenere sotto controllo il proprio ecosistema, evitando problemi di compatibilità di alcune app con i propri sistemi e garantendo un livello di sicurezza che su Android possiamo solo che sognare.

Gli store alternativi non sono possibili se non sottoposti a regole altrettanto rigide perché altrimenti finirebbero per vanificare tutta l'opera di controllo sicurezza e qualità messa in atto dal negozio ufficiale. Quante volte abbiamo sentito di malware che hanno infettato Android perché installati assieme ad app di dubbia provenienza tramite APK o store di terze parti?

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Persino le app Google su iOS sembrano di qualità maggiore! / © NextPit

Le accuse mosse dai due developer non sono completamente senza senso ma non tengono in conto del numero sempre in crescita di malintenzionati che farebbe di tutto per avere accesso a qualsivoglia tipo di dato personale e degli elevati standard di qualità che l'azienda di Cupertino vuole mantenere. App Store con le sue regole non solo difende gli utenti ma anche gli sviluppatori stessi creando un sistema di cui entrambe le parti possono fidarsi ed ovviamente questo ha un costo...

Un consiglio: non vi stanno bene le regole dell'App Store? Pubblicate la vostra app sul Google Play Store e poi lottate da soli contro crash su sistemi troppo aggiornati (o troppo poco), cloni e pirateria di vario genere. Poi vediamo se siete ancora disposti a lamentarvi di come vengono distribuite le vostre creazioni su iOS. Inoltre, se App Store rifiuta la vostra app sicuramente c'è un motivo. Dovrebbe essere un incentivo per voi per rimettervi al lavoro e migliorare le vostre abilità ed il vostro prodotto.

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1 Commento
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  • 12
    Federico B. 7 giu 2019 Link al commento

    L'articolo su basa su un assunto che non capisco.
    Chi contesta il (palese) monopolio parla di poter affiancare altri store a quello Apple, non di obbligare la gente ad installarli o di costringere Apple ad abbassare i suoi standard.

    Sei preoccupato per la sicurezza? Vuoi una qualità ed un aggiornamento delle app certificati da Apple? Pensi che Apple meriti la sua stecca sui tuoi acquisti di app, dato che ti ha sicuramente venduto il tuo dispositivo con un margine bassissimo? Anche se mai saranno disponibili store alternativi, non installarli e nulla cambierà!

    Poi boh, installassi lo store Epic o quello Amazon non so in che rischi incorrerei... Se poi pastrocchiassi fra apk cracckati e store pirata, sarei pienamente responsabile delle mie azioni, ma non vorrei che tu venissi a casa mia ad impedirmelo.