La VR non è come ce l'aspettavamo e non lo sarà per tanto tempo ancora

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© nextpit by Irina Efremova

L'ultima innovazione in ambito VR, l’Oculus Quest, ha tutte le carte in regola per prendere d'assalto il mercato della realtà virtuale, ma in realtà c’è ancora troppo silenzio e molti si chiedono se la VR sfonderà davvero prima o poi. Ogni anno sento dire regolarmente che la VR è il futuro e che presto tutta la nostra vita sarà basata all'interno di luoghi virtuali. Ma sarà davvero così?

Ad oggi, il futuro della VR sembra più cupo che mai e molti consumatori e sviluppatori stanno iniziando a perdere la fiducia nella cosiddetta “via del futuro”. Dopo aver esaminato l'ultima mossa di Oculus, non mi sorprende vedere che la realtà virtuale stia inesorabilmente perdendo la sua forza grazie a tutta una serie di ostacoli che devono ancora essere superati.

Oculus non riuscirà a cambiare le cose

Oculus Quest è l'ultima innovazione sul mercato che mira ad offrire agli utenti un'esperienza di realtà virtuale senza necessariamente essere collegati ad un PC (vedi Oculus Rift). Il nuovo visore standalone dovrebbe debuttare sul mercato al prezzo di 399 dollari a partire dal prossimo anno. Zuckerberg e Facebook hanno investito parecchio nella tecnologia VR e ci tengono ad assicurare a tutti i potenziali clienti che senza dubbio non sarà un flop totale. Purtroppo pero, ci sono diversi segnali che dimostrano che non sarà esattamente così.

Per quanto riguarda il lato positivo, sono contento di vedere che i costi, una volta proibitivi, della tecnologia VR stanno lentamente diminuendo. Una volta la VR era accessibile esclusivamente a coloro dotati di molta esperienza tecnologica e denaro da buttare via, mentre oggi sta diventando sempre più convenzionale grazie ad una tecnologia ben più economica da produrre. Questo prodotto attirerà senza dubbio degli acquirenti, ma questi piccoli miglioramenti non cambiano il fatto che l'industria in sé sta affrontando delle problematiche insormontabili.

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Oculus Go, il visore VR a metà strada tra il Rift e il Gear VR di Samsung. / © NextPit

Per cominciare, i visori e i dispositivi VR sono ancora molto ingombranti e scomodi da usare. Moltissime persone che non sono avidi consumatori di tecnologia si sentono in trappola nell'indossarli. Sembra una cosa da poco, vero? Ma non è esattamente così: una delle ragioni principali per cui l'iPhone è diventato così popolare è stato perché era così semplice e intuitivo da usare, mentre i dispositivi VR sembrano tecnologia aliena adatta solo a determinati tipi di persone.

Oltretutto, la tecnologia VR non può certo competere con le console di ultima generazione, che è il loro principale concorrente quando si tratta di far mettere mano al portafoglio dei consumatori. Persino il CTO di Oculus, John Carmack, ha recentemente dichiarato che “è semplicemente impossibile prendere un gioco sviluppato ad alto livello su console come Xbox o PlayStation e sostituirlo senza soluzione di continuità con un Oculus”.

Il quadro generale è preoccupante

Nonostante Oculus sia uno dei più grandi pionieri della realtà virtuale, è giusto (se non necessario) analizzare i dati dei suoi diretti competitor. Ma prima di tutto, vale anche la pena fare un quadro generale dell'andamento dell'interesse all'acquisto di un dispositivo VR da parte degli utenti.

Come si evince dal grafico qui sotto, la VR non se la passa certo bene. La crescita della domanda, seppur esista (questo non si può negare), è comunque decisamente inferiore ai dati pronosticati già a fine 2014. Gli unici picchi che si notano sono relativi esclusivamente al lancio di un nuovo dispositivo da parte di uno dei tanti grandi produttori o alla presenza di specifici eventi dedicati al mondo VR.

Ma come potete vedere, in pochissimo tempo questi picchi vengono immediatamente neutralizzati e l'interesse tende a scemare. In sintesi? La VR è interessante, su questo non vi è alcun dubbio, ma risulta essere ancora oggi una tecnologia esclusivamente di nicchia che non attrae nuovi clienti. Coloro che non si trovano in tale nicchia mostrano solo un breve interesse, stimolati probabilmente dal fatto che se ne parli di più, ma a parte questo "non attacca" sulle persone.

Come se la passano gli altri?

Sony

Anche Sony partecipa attivamente all'integrazione della VR nella sua piattaforma PlayStation. Prendendo come spunto le vendite di Skyrim, abbiamo potuto notare come queste siano state decenti all'inizio, ottenendo un buon ranking Amazon. Ma l'euforia è svanita molto presto: come è facilmente visibile dal grafico alla fine di questa lista, in pochissimo tempo le vendite sono andate in caduta libera (per non dire in totale disastro).

HTC Vive

La società taiwanese ha lanciato la sua piattaforma Vive nell'aprile del 2016. A quei tempi, già vedevo gli esperti del settore gridare "il futuro è arrivato". Peccato che ancora oggi sento dire questa frase ma non mi risulta assolutamente che il settore sia giunto al punto di svolta. Infatti, come volevasi dimostrare, il primo HTC Vive, lanciato sul mercato alla "modica" cifra di ben 799 dollari, segnò un picco di vendite che ben presto si è trasformato in una spirale negativa.

Samsung

Il gigante sudcoreano è uno dei produttori che ha forse ottenuto le vendite più stabili e costanti di tutti, ma c'è una spiegazione. L'azienda ha infatti attuato un approccio verso la VR completamente diverso rispetto ai suoi concorrenti, lanciando prima di tutto la sua piattaforma legata esclusivamente all'utilizzo su smartphone.

Nel 2014, ai possessori di dispositivi Galaxy Note bastavano soltanto 100 euro per portarsi a casa un Gear VR e immergersi subito nella realtà virtuale. Nel 2016, questo visore è stato uno dei dieci dispositivi best-seller di Amazon, il che dimostra come l'ingresso più cauto nel mercato da parte di Samsung sia stata la scelta migliore. Poca spesa, tanta resa!

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Il confronto tra le vendite dei diretti competitor è necessario per un'analisi più approfondita. / © Amazon

Come si convincono i gamer a fare il passo?

Non è impossibile godersi dei titoli per console mentre si gioca con un kit VR, ma le persone non nuotano nell’oro come zio Paperone, per cui la maggior parte di loro dovrà necessariamente scegliere tra l'uno o l'altro. Sinceramente ho seri dubbi sul fatto che opterebbero per la VR come prima scelta. Anche se a volte rimango stupito dall'immersione in una realtà virtuale, rimango comunque deluso dal fatto che i giochi VR non possono ancora competere con le console.

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Neanche i grandi titoli riescono a far cambiare idea ai gamer sul passaggio al VR. / © HTC Vive / Bethesda

La prossima grande sfida sarà proprio quella di convincere i gamer a cambiare, ma sarà impossibile se non viene colmato questo divario. Ma non solo: come ho detto prima, la tecnologia VR non è così semplice come ci si aspetta. “Si indossa il visore e si parte, no?”. No, non funziona così! In realtà c'è una curva di apprendimento tremendamente ripida che nel lungo periodo dissuaderà molte persone dal farlo.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è il fatto che questa tecnologia causa necessariamente almeno una leggera nausea, un problema che di certo non è risolvibile tramite un aggiornamento software o l'innovazione tecnologica. Quest’ultimo è un problema che la VR non può risolvere perché semplicemente si basa sulla natura umana. L'intenso affaticamento degli occhi e il peso del visore sulla testa esauriscono più rapidamente l'energia degli utenti.

Oculus vuole il mercato VR tutto per sé

Nonostante tutti i problemi appena elencati, Oculus porta coraggiosamente avanti i suoi progetti e la scelta non è assolutamente sbagliata. È chiaro che vuole assicurarsi una quota maggiore del mercato VR/AR dato che si tratta di un campo pieno di opportunità. Senza dubbio, il nuovo Oculus Quest sarà divertente da provare.

Nonostante ciò, continuo ad avere il sospetto che la VR non riuscirà a decollare nel modo in cui molti dei suoi sostenitori continuano ancora oggi a cercare di dimostrare. E per quanto riguarda Oculus Quest, non penso che risolverà facilmente molti dei problemi principali così da riuscire a stimolare il mercato.

Questo non significa che il futuro sarà completamente privo di questa tecnologia, anzi credo che la prossima generazione sarà molto più a suo agio con la VR. Tuttavia, ad oggi vedo così tante barriere che è quasi irrimediabilmente sciocco pensare che qualsiasi dispositivo o anche solo una nuova serie di essi possa rinnovare l'intera industria.

Come sempre a questo punto, a voi la parola. Siete dei sostenitori della tecnologia VR o pensate anche voi che al momento non abbia assolutamente spazio? I commenti sono aperti!

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