Lo smartphone è morto: lunga vita ai nostri dati

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© Google

Ok, Google. La presentazione dei nuovi Pixel 2 ci ha sorpresi. Non dal lato mobile, quanto piuttosto su quelle che sono le nuove priorità dell'azienda californiana. Sono rimasto personalmente deluso dall'evento Google ma è chiaro come il colosso americano abbia dei chiari progetti in testa e gli smartphone non sono al centro di questi.

Google: dal "mobile al primo posto" al "AI al primo posto"

Di nuovo, sui Pixel, non è stato annunciato poi tanto. L'evento si è concentrato sulla nuova strategia di Google "l'AI è ora più importante del mobile". In futuro tutti i prodotti si concentreranno sull'Intelligenza Artificiale. Sundar Pichai, amministratore delegato dell'azienda, ce ne ha dato un chiaro esempio: con una foto di un piccolissimo angolo della casa l'intelligenza artificiale è in grado di riconoscere l'edificio (cosa che un essere umano non è in grado di fare). L'intelligenza artificiale di Google sarà sempre più in grado di riconoscere fedelmente oggetti e ambienti il che migliorerà gli stessi servizi offerti dall'azienda.

Con l'introduzione della nuova gamma di prodotti dedicati alla domotica, abbiamo compreso rapidamente quale fosse la nuova direzione di Google. La Pixelbook e la Google Clips (una mini action cam pensata però per brevi clip). 

Tutto gira intorno ai nostri dati.

Google combatte ed attacca i grandi della scena

Questo evento Google può essere visto come un attacco diretto ai suoi principali rivali, tra cui Amazon e la sua sfilza di altoparlanti Echo con Alexa integrato. Google cerca di assicurarsi il successo dei suoi speaker Google Home, soprattutto dopo i risultati ottenuti da Alexa nel corso dell'anno. Ogni singolo utente Alexa rende l'intelligenza artificiale un po' più intelligente aiutando Amazon a scoprire qualcosa di più dei propri clienti.

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Nuovi modi per raccogliere i dati: Google Home vuole semplificarci la vita ma anche sapere qualcosa in più su di noi. / © NextPit

Non si può certo dimenticare il fatto che Google e Amazon siano specializzati nella raccolta di dati personali. Non sorprende quindi che gli speaker Google Home vengano offerti a dei prezzi competitivi: l'azienda californiana sa che il valore reale sta nei dati raccolti. Attraverso foto, video e l'uso della lingua conosce qualcosa in più del nostro mondo e adatta pubblicità e prodotti ai nostri bisogni. Quella dei dati è una battaglia che non si può perdere e va giocata fino in fondo.

Smartphone e display? Diventeranno obsoleti

Vi è poi un altro messaggio che è venuto fuori dall'evento Google del 4 ottobre. La presentazione ha mostrato diverse debolezze ma anche come i display dei nostri smartphone come supporto per i media abbia subito un forte rallentamento.

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Lo smartphone, da solo, non è più al centro della scena. © NextPit

Chi si occupa di intelligenza artificiale per il mercato di massa (Google, Apple, Amazon e Microsoft), ci ha sedotto con Siri, Cortana, Alexa & Co. Acquistiamo dispositivi che sostituiscono i nostri occhi (come la nuova Google Clips, per fare un esempio) e le nostre orecchie (Google Home o Home Pod) e li aiutiamo a migliorarsi. Lo smartphone, e sopratutto il display, perde importanza grazie anche alle eSIM che in futuro renderanno i dispositivi sempre online.

Gli smartphone non sono cosa del passato. Ma il loro periodo d'oro potrebbe essere volto al termine. La battaglia per nuove categorie di prodotti, con i nostri dati al centro, è appena cominciata.

Non è ironico che il Pixel 2 sia il secondo prodotto più costoso (dopo il Pixelbook) tra le novità presentate da Google? Non proprio. Anche se, grazie agli smartphone, il paradigma "mobile al primo posto" è ancora presente, i produttori si stanno concentrando su altri dispositivi e strumenti.

La battaglia del "mobile al primo posto" è stata facile da capire. Ma che significato ha, per noi, l'AI?

L'intelligenza artificiale necessita di un flusso di dati per poter essere definita smart. Google ha insistito, durante l'evento Pixel, sulla complessità di questo processo. Sono pochi (qualche migliaio) gli sviluppatori al mondo capaci teoricamente di creare reti neurali.

Per gli utenti l'intelligenza artificiale apre diverse possibilità ma ha anche degli effetti collaterali. Proprio per questo in redazione, già da tempo, abbiamo deciso di interessarci anche ad altri argomenti che non siano solo gli smartphone.

  • Ecco perché AndroidPIT scriverà non solo di smartphone

La transizione dei nostri smartphone tradizionali verso nuovi metodi di input è in corso, anche se un gran numero di utenti non ne è al corrente. Ed è per questo che vale la pena iniziare a parlarne.

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2 Commenti
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  • Piero Alberti 5
    Piero Alberti 11 ott 2017 Link al commento

    Mi viene da RIDERE ogni volta che viene citata l'AI sugli smartphone.
    E' talmente tanto lontana la VERA AI dalla pallida imitazione degli smartphone (iphone in primis) che solo un utente piuttosto ignorantedi informatica ci può cascare ....


  • Roberto C. 1
    Roberto C. 11 ott 2017 Link al commento

    Più di mille euro per sapere quale musica di fondo c'è, fare foto, telefonare, ma soprattutto giocare?