OnePlus: una strategia che fa acqua da tutte le parti

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© OnePlus

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Da anni, OnePlus si rifiuta di offrire una reale certificazione IP ai suoi prodotti e fin qui nessun problema. Ogni OEM è infatti libero di poter produrre il proprio smartphone come meglio crede, ma… l’ultimo video promozionale della società cinese mi ha letteralmente fatto saltare dalla sedia.

Come ho detto nell’introduzione, non sono mai andato contro la politica di OnePlus nel rinunciare ad una certificazione IP sui suoi dispositivi e rispetto la sua decisione nonostante il loro costante aumento di prezzo anno dopo anno. Tuttavia, c’è un piccolo aspetto da considerare: la società cinese ha sempre attribuito questo “taglio” alla sua strategia di risparmio dei costi, aggiungendo che una valutazione IP farebbe lievitare il prezzo dei suoi smartphone di circa 30 dollari.

Partendo dal fatto che 30 dollari su uno smartphone che vale oltre 500 dollari sono una cifra ridicola, OnePlus ci tiene comunque a precisare che i suoi smartphone sono comunque apparentemente resistenti all'acqua. Dunque, con l’ennesima mossa preventiva, la società fa sapere che anche i suoi prossimi dispositivi di punta non possiederanno alcun rating IP, ma saranno comunque “resistenti” alle immersioni, realizzando e pubblicando un video in cui il nuovo OnePlus 7 (Pro?) viene lanciato all’interno di un secchio pieno d'acqua.

A questo punto io mi immagino gli ingegneri di OnePlus che discutono con il CEO dell’azienda e gli riferiscono parole del tipo: “Hey capo, perché spendere 30 dollari per una certificazione IP? A chi serve? Possiamo comunque provare che il nostro smartphone è resistente all’acqua: compriamo un secchio, lo riempiamo d’acqua e immergiamo il nuovo flagship killer”.

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"Perché spendere pochi euro in più quando possiamo comprare un secchio?" / © OnePlus (screenshot)

Un test super scientifico, giusto? No, non proprio! Prima di tutto, c’è da dire che, per quanto OnePlus possa vantarsi, i suoi smartphone non godono assolutamente di una garanzia in grado di coprire i danni causati dall’acqua. È vero, neanche gli altri OEM riservano ai loro clienti questo privilegio, nonostante i loro smartphone siano perfettamente certificati IP68, ma, d’altra parte, questi possiedono un netto vantaggio.

Infatti, c’è una bella differenza tra un vero rating IP e una ridicola “bucket challenge”: un telefono che gode di classificazione IP viene effettivamente testato in circostanze specifiche. Superando rigorosi test potrete stare tranquilli che al 100% all’interno del vostro smartphone non entrerà mai una minima goccia, indipendentemente dai termini della garanzia.

Arrivati ad un certo punto, un'azienda di questo calibro, che non è più una startup (al contrario di chi pensa ancora il contrario), deve capire che l'argomento che sta tentando di affrontare non funziona. Prima di tutto, il video parte subito con un tono particolarmente difensivo che sembra dire: "in OnePlus miriamo sempre a fare le cose giuste in base a ciò che è realmente giusto per l’industria". Ne consegue, dunque, che le classificazioni IP non soddisfano il settore e l’industria. E i clienti? Chi? Mah...

Quello che invece mi sconvolge di più sono le parole del co-fondatore di OnePlus, Carl Pei, in cui ha ammesso che le classificazioni IP hanno “qualche utilità”, ma ritiene altresì che il ridicolo video del secchio sia, di fatto, persino una valutazione migliore rispetto ad una reale o scientifica.

"Sappiamo che una classificazione IP sarebbe il modo più semplice per dimostrare le capacità del nostro smartphone, ma la certificazione non ci aiuta a comunicare la nostra attenzione sulla reale esperienza, motivo per cui abbiamo creato questo video diretto e riconoscibile per mostrare quanto sia effettivamente resistente".

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Carl Pei ha dimostrato errori di comunicazione più di una volta. / © OnePlus

Non so voi, ma non riesco assolutamente a capacitarmi di come una pubblicità perfettamente costruita ad-hoc possa trasmettere un'esperienza "reale" o "riconoscibile" rispetto ad una sola parola che invece dice tutto: IP68. Un video promozionale in cui un telefono viene apparentemente gettato in un secchio non può assolutamente essere paragonato ad una valutazione empirica eseguita da esperti. È uno scherzo? Possiamo riderci su. Non lo è? Terribilmente disonesto.

Inoltre, non è nemmeno la prima volta che il capo di OnePlus diffonde affermazioni ufficiali in modo completamente sbagliato. Ultimamente, ad esempio, dopo aver annunciato che il display del prossimo OnePlus 7 Pro è in grado di soddisfare i requisiti HDR10+, ha aggiunto “Speriamo che il nostro dispositivo possa stabilire un nuovo standard per l'industria e sia in grado di offrire nuove possibilità per gli utenti per quanto riguarda il consumo di contenuti audiovisivi”.

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Il display del OnePlus 7 Pro avrà probabilmente la migliore qualità mai vista su uno smartphone. / © Phone Arena

Cosa c’è di sbagliato in questa frase? Semplicemente la parola “speriamo”. Un esponente di una grande azienda come OnePlus non può permettersi di dire “speriamo che funzioni” nel bel mezzo di una dichiarazione ufficiale. In termini di marketing, questa parola è sinonimo di insicurezza e ignoranza circa le dinamiche della propria impresa. Ok, il business management non è una scienza esatta e di garantito non c’è assolutamente niente, ma un business non può certo basarsi sulla speranza.

Il successo di un’azienda (o di una qualsiasi campagna marketing) si basa su scelte ponderate derivanti da competenza ed esperienza e non dipende assolutamente dalla fortuna. Non è dunque una frase su cui lasciar correre. Ma torniamo a noi...

I colleghi di Android Police hanno contattato OnePlus in merito alla questione e hanno ricevuto la seguente risposta da parte di un portavoce: "Cerchiamo sempre di creare il miglior dispositivo dando la priorità ad un set di funzionalità. Il video non è certo un invito a gettare il proprio telefono in un secchio pieno d’acqua, ma un modo con cui vogliamo comunicare che le classificazioni IP è semplicemente un rating non richiesto per la resistenza all'acqua".

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Era meglio quando OnePlus basava la sua strategia solo sulla velocità. / © NextPit

Dopo questa dichiarazione, tutto diventa immediatamente più chiaro e arriviamo ad uno dei punti fondamentali della questione: il marketing, un mondo fatto di percezioni (e non di gusti). Certamente escludiamo anche noi l’ipotesi che OnePlus voglia invitare gli utenti a testare personalmente la resistenza all’acqua del suo smartphone, ma il messaggio che viene percepito dai clienti è “OnePlus 7 (Pro) possiede gli stessi standard degli altri flagship", una tecnica comunicativa utilizzata per anni dalla regina della comunicazione, Apple.

Sfortunatamente per OnePlus (o meglio, per i suoi clienti), lanciare un telefono in un secchio pieno d’acqua non è un test adeguato, ecco perché esistono le certificazioni IP. Ve lo siete mai chiesti?

Infine, l'ultima critica destinata alla campagna marketing di OnePlus riguarda la frase di accompagnamento con cui il brand ha deciso di imporre sul mercato il nuovo smartphone. "A better phone", letteralmente "Uno smartphone migliore", è una frase che non ha alcun tipo di senso logico. Migliore in base a cosa? In base a chi?

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In termini di comunicazione, la frase "A better phone"  non significa assolutamente niente. / © OnePlus (screenshot)

Sembra di sentire moltissimi utenti quando si rivolgono verso un nuovo smartphone con la frase "c'è di meglio sul mercato". Meglio per voi, per le vostre abitudini, per il vostro uso quotidiano, per il vostro budget a disposizione, per l'esperienza che desiderate ottenere da uno smartphone. Dire "migliore" e basta non è un parametro tangibile, ma soltanto soggettivo.

Tuttavia, all'utente medio è concesso cadere in questo errore, ma non posso dire altrettanto per un brand affermato come OnePlus.

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5 Commenti
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  • Simone Costi 21
    Simone Costi 9 giu 2019 Link al commento

    Quante risate che mi sono fatto, a ripensare a questo articolo...


  • Silvio G. 17
    Silvio G. 14 mag 2019 Link al commento

    per quanto mi piaccia oneplus, del quale sono stato utente dall'OPO. Però come nn condividere questo articolo. Esattamente così é un ormai ex stratup o meglio ora ha il marchio da premium, però hanno e fanno ragionamenti da novellini del settore. Per questo la mia avventure è finita con il 5t, da lì in poi per me oneplus é finita e soprattutto nella credibilità. Complimenti Simone, hai preso in pieno un punto, sul quale nessuno ha saputo approfondire.

    Simone Scanu


  • amicocatopleba 26
    amicocatopleba 14 mag 2019 Link al commento

    Da possessore di OnePlus 6 mi sento d'accordo con l'articolo, per quanto io sia uno di quelli che l'acqua al proprio smartphone non gliela fa vedere neanche da lontano. Poi lo so, un incidente può sempre succedere, però, per quanto mi riguarda, che sia impermeabile o meno non è il requisito fondamentale che mi fa scegliere o scartare a priori uno smartphone. In ogni caso, sono d'accordo con te, qualcuno che gli spiegasse un po' di marketing, in OnePlus gli servirebbe. Sulla qualità dei prodotti, secondo la mia esperienza, niente da dire.

    Simone Scanu


  • 11
    Mago50 12 mag 2019 Link al commento

    Per me l'unico problema di one sono i prezzi cresciuti a dismisura


    • Simone Scanu 14
      Simone Scanu 12 mag 2019 Link al commento

      Il "prezzo troppo alto" è un'obiezione soggettiva. Anche iPhone costa tanto, ma Apple ne vende milioni di unità. Idem per la linea Galaxy S di Samsung che ogni anno segna dei record.

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