Ecco perché Samsung dovrebbe copiare Xiaomi

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© Xiaomi

Pubblicare un nuovo dispositivo ogni 6 mesi: una pratica che non può andare bene nel lungo periodo. Xiaomi è su tutt’altri livelli e dev’essere da esempio per tutti gli altri produttori di smartphone! Vediamo il perché:

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Xiomi: un esempio da seguire! / © Xiaomi
  • Android perde pezzi, ma Xiaomi ha grandi piani

Durante un’intervista di TechCrunch al vice presidente della Xiaomi Hugo Barra, si evince una grande intuizione nelle strategie di mercato di questo brand dalla rapidissima crescita. Ecco i punti principali del colloquio:

Xiaomi…

  • Prevede contratti a lungo termine con i fornitori dei componenti (cosicché i prezzi possano diminuire nel tempo).
  • Pubblica nuovi smartphone mediamente dopo molto più tempo rispetto alla concorrenza (circa 26 mesi).
  • Vende i suoi dispositivi unicamente online.
  • Abbassa gradualmente il prezzo dei dispositivi (niente svalutazioni dopo un mese in stile Samsung, permettendo comunque di risparmiare).
  • Fornisce aggiornamenti software più rapidamente.

Analizzando questi punti si può tracciare un parallelo con la strategia Apple: mette sul mercato le nuove versioni di iPhone dopo un tempo ragionevole, i “vecchi” iPhone non si svalutano facilmente e dispongono degli ultimi aggiornamenti con brevi attese.

Samsung, Sony, tutti: datevi una mossa!

Sebbene Xiaomi non lo ammetta, sta seguendo l’esempio di Apple, facendo sua una strategia di mercato vincente, senza la quale oggi per “apple” intenderemmo solo un frutto succulento. Il più grande problema di Android è la sua frammentazione, che rallenta inevitabilmente la diffusione di aggiornamenti e crea problemi a causa di tutte le ottimizzazioni non ben ottimizzate necessarie per funzionare su dispositivi differenti, ma questo è solo una parte dei problemi.

Il secondo aspetto da considerare è l’eccessiva produzione di diversi dispositivi Android. Un esempio sono le versioni mini degli smartphone top di gamma, come Samsung Galaxy S5 e S5 mini o HTC One (M8) e One Mini 2. La differenza minima nel nome e nel prezzo nasconde il fatto che si tratta di dispositivi di qualità decisamente più bassa.

Samsung aveva annunciato nel 2014 che avrebbe puntato sulla qualità piuttosto che sulla quantità di dispositivi, e noi stiamo ancora aspettando. In effetti, almeno quanto riguarda i dispositivi “low-cost” per i paesi in via di sviluppo c’è movimento da parte di Samsung con gli smartphone Tizen disponibili a 78 euro. Android cerca di farsi spazio in questo ambiente con il progetto Android One, ma al momento c’è molta strada da fare.

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Xiaomi Mi Note Pro: il phablet dell'anno! / © Xiaomi

Per il momento Android dà il massimo con hardware di alto livello. I top smartphone ottengono tuttavia uno o due aggiornamenti importanti per poi finire nella spazzatura dopo un paio anni ed essere sostituiti da almeno uno o due successori. La ridicola svalutazione di questi smartphone top di gamma costringe i produttori a rilasciare nuovi dispositivi, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.

Grazie al lavoro di Google, dalla versione di KitKat in avanti si è riusciti a ridurre la richiesta di risorse da parte di Android, permettendone il funzionamento su dispositivi con hardware scarso. Nei mercati emergenti, questi dispositivi economici sono molto importanti, ma spesso vengono trascurati sul lato della sicurezza software.

Samsung, così come altri brand che stanno mettendo piede in mercati come quello indiano, non riuscendo a garantire aggiornamenti costanti delle versioni di Android e, conseguentemente, delle nuove misure di sicurezza di Google, dimostra un comportamento semplicemente irresponsabile; a differenza di Xiaomi, ad esempio, e della sua politica di mercato grazie alla quale si sta giustamente diffondendo in tutto il mondo.

Cari produttori, se non ci riuscite, allora lasciate stare. Non creiamo vulnerabilità della sicurezza mobile nel nome del profitto. Xiaomi, le auguro molto successo e tanti suoi imitatori.

 

Originariamente di Eric Herrmann su AndroidPIT.de

Via: TechCrunch

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Mattia Mercato

Mattia Mercato
Redattore Freelance

Appassionato di informatica e videogiochi fin da bambino, adesso coltiva la sua passione sviluppando app e giochi Android. Il suo profondo interesse per Android spazia dalle caratteristiche hardware dei cellulari alle varie procedure di rooting e unbrick / risoluzione problemi, dal provare le ultime applicazioni allo studio della programmazione.

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4 Commenti
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  • mikronimo 19
    mikronimo 24 feb 2015 Link al commento

    Ma come su tante altre cose, noi, i consumatori, non siamo obbligati a comprare tutto quello che ci mettono sotto al naso, per il semplice fatto che è "nuovo"; cominciamo a "schifare" i brand che "corrono" alla faccia della sicurezza, cercando di far sapere le nostre motivazioni; magari l'atteggiamento del produttore cambia.


  • Mattia Mercato 29
    Mattia Mercato 22 feb 2015 Link al commento

    Personalmente credo che "tutti copino da tutti": Samsung da Apple, Apple da "Android", ...
    Ogni produttore cerca di cogliere i punti forti della concorrenza. Purtroppo non sempre questi aspetti positivi da cui si attinge corrispondono a quello che vogliono i consumatori, ma piuttosto al profitto derivato.


  • Silvio G. 17
    Silvio G. 22 feb 2015 Link al commento

    Samsung copia già molto, dalla Apple e il risparmio energetico molto simile a quello di ZOPO. Cmq non sarebbe male se facesse ciò che fa xiaomi ma dubito fortemente che rientri nei piani di Samsung.


    • 3
      nicola pandin 22 feb 2015 Link al commento

      concordo pienamente

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