Queste 5 tendenze modelleranno il futuro di Google

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© nextpit by Irina Efremova

Quattro mesi fa abbiamo messo le nostre mani sulla sfera di cristallo per analizzare i possibili sviluppi di Google nel corso del 2017. Molti di questi si sono avverati ed ora, guardando al futuro, scorgiamo all'orizzonte delle sfide che potrebbero mettere in pericolo Google.

Google agisce in modo mirato rispetto al passato

Basta guardare al passato per conoscere l'approccio di Google: i prodotti prima di tutto, a seguire il modello di business. Ma a Mountain View sembra esserci stata un'inversione di tendenza: i progetti ora devono, fin da subito, soddisfare quelli che sono gli obiettivi del business.

Le decisioni arbitrarie sui prodotti sono acqua passata. Anche prodotti come le app di messaggistica sembrano seguire una logica anche se quest'ultima non è sempre così chiara. La divisione hardware ha attuato progetti come ARA, poi conclusi. E con Fuchsia, dall'altra parte, Google sta sviluppando un diretto rivale di Android.

Google non vuole rimanere intrappolato tra PC e smartphone

Il successo di Google si fonda sulla ricerca web. La tecnologia continua ad evolversi e così fa Google. Il browser di Google è onnipresente e con Android domina il mercato degli smartphone.

Il motore di ricerca potrebbe però non essere sufficiente. Google+ è stato un timido tentativo di fuga dalla prigione del web ma ora Google ha in mente un progetto più ambizioso. Dal salotto di casa, alla vostra auto, allo smartphone, allo smartwatch allacciato al polso: Google vuole essere ovunque. Servizi in cambio di dati: dove vi trovate? Con chi? Quali argomenti trovate interessanti? Che tipo di foto scattate? Questo, e molto altro, è ciò che Google vuol sapere.

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Assistant fugge dalla prigione dei Pixel. / © NextPit

Smartphone e PC non sono particolarmente appetitosi come obiettivo di sviluppo. Android naturalmente continuerà a crescere e le notizie sul web non si fermeranno. Tuttavia dispositivi come Google Home e Amazon Echo mostrano il nuovo canale attraverso cui viaggeranno informazioni e servizi. Che sia per mano di Amazon, Google o Apple, i dispositivi smart sono in programma nelle agende delle grande aziende high-tech.

Google Assistant è un web 2.0 in versione beta

In salotto o in auto gli approcci convenzionali non funzionano più: inserire un termine di ricerca, scorrere una pagina per visualizzare il percorso da seguire, etc. Ciò che è al momento disponibile su PC e smartphone è sempre più impraticabile. Sta diventando quasi impossibile nella nostra quotidianità pensare di dovere inserire una serie di termini in un piccolo spazio per ottenere il risultato cercato perché oggi è la voce a fare da protagonista.

Assistant è la risposta di Google: voi fate una domanda e Google risponde. Questo tipo di procedura guidata offre diverse opportunità sfruttando i comandi vocali: è possibile scrivere un SMS, effettuare una chiamata o ascoltare il tragitto da seguire per raggiungere l'ufficio. E Assistant non può fare altro che espandere le proprie abilità.

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Assistant è la vera speranza di Google! / © NextPit

La ricerca vocale richiede risposte dirette ed è su questo aspetto che le aziende si concentreranno nei prossimi anni. Che si tratti di Alexa (Amazon), Google Assistant o Bixby (Samsung), le interfacce a comando vocale richiedono nuovi approcci ed una alto livello di precisione da parte dei fornitori altrimenti rischiano di fallire.

Google ha bisogno dei vostri dati, più che mai!

La ricerca sul web di Google è volta alla fine? Certo che no! La pubblicità rimarrà un pilastro importante per i profitti della società nel corso dei prossimi anni. L'88% delle entrate di Google non a caso arrivano proprio da questo canale. 

Il successo della pubblicità risiede nel posizionamento degli annunci e Google è un maestro della personalizzazione, nel mondo del web. I dati che arrivano dagli utenti sono importanti per mantenere questa posizione. Ma vi sono altri bravi giocatori come Facebook, ad esempio. Il 97% del denaro che intasca il social network di Zuckerberg arriva proprio dalla pubblicità mirata.

Google però ha un grande vuoto da colmare per quanto riguarda la dimensione dei social network. Per servizi come Google Foto Big G ha bisogno di ottimizzare gli algoritmi di apprendimento automatico e deve liberarsi dei flop a cui è andato incontro con Allo e Duo. Ci sarà un revival di Google+? Difficile immaginarlo ma senza un social network capace di conoscere le abitudini degli utenti la battaglia per Google è persa.

Google svilupperà più dispositivi propri

Pian piano è possibile notare come l'universo Android sia stato modificato dalla linea Pixel. I Nexus erano più attraenti per sviluppatori e appassionati di piattaforme mobile ma Google con Pixel e Pixel ha deciso di concentrarsi anche sugli utenti standard.

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Un grande cambiamento quello avvenuto con l'introduzione dei Pixel. / © NextPit

Google è ottimista: il piano è quello di raggiungere i 5 milioni di dispositivi venduti con la terza generazione bissando così il successo della prima. Numeri che risulterebbero comunque irrisori se paragonati a quelli di Samsung ed Apple. Con Pixel X, Google Home e Chromecast Big G ha rivelato le sue ambizioni in campo hardware. Android costituiva un'opportunità per diversi produttori per raggiungere Apple ma non si può dire lo stesso di VR/AR e assistenti digitali. Perché affidarsi a Google se si hanno a disposizione degli sviluppatori capaci di fare lo stesso con i propri prodotti? Un esempio? Amazon Alexa, disponibile sugli smartphone di altri brand. Per la realtà aumentata c'è lo smartphone Tango oppure una soluzione come quella proposta da Facebook.

Andando al sodo, se Google vuole implementare i propri progetti deve offrire un hardware della casa. Vi sono degli indizi che mostrano come il gigante di Mountain View ci stia andando cauto (non potrebbe certo sferrare un attacco diretto a Huawei o Samsung da un giorno all'altro). È più probabile che vi saranno delle collaborazioni in alcuni settori.

I prossimi due anni saranno interessanti. Il mercato degli smartphone si sta evolvendo in modo drastico. Google la definisce intelligenza artificiale o meglio Google Assistant. Sarebbe più preciso definirla connettività onnipresente con tutti i pro ed i contro che si porta dietro.

Dove pensate condurrà questo viaggio? Pensate che le vostre attuali abitudini con lo smartphone cambieranno nel corso dei prossimi anni?

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Hans-Georg Kluge

Hans-Georg Kluge
Redattore

Hans-Georg scrive di app, hardware e altri temi legati allu0027universo Android. Eu0027 un felice possessore di Samsung Galaxy S7 ma si diverte anche con un iPad in mano!

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1 Commento
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  • Isho ßusi 38
    Isho ßusi 20 mag 2017 Link al commento

    Buongiorno e grazie per l ' articolo.
    Non credo che il futuro della telefonia mobile sia
    google .Android
    lo sà e i cstruttori pure , e dei proggetti di creare un navigatore
    che non dipende di google.
    Finirla con google forse diventerà
    una realtà . Grazie . Isho