Xiaomi alla conquista del mercato italiano: le possibilità ci sono?

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Il marchio è stato voluto e chiesto a gran voce dai fan. L'attesa è finalmente terminata, Xiaomi ha reso ufficiale il suo arrivo in Italia. La giovane azienda cinese ha tenuto la sua prima conferenza stampa a Milano e si appresta ad inaugurare ad Arese, all'interno del centro commerciale più grande d'Europa, il suo primo negozio. Il minimo che possiamo dire è che Xiaomi ha raccolto molti ingredienti per imporsi rapidamente nel Bel Paese.

La richiesta è molto forte

Anche se sul mercato non era ufficialmente presente, il pubblico conosceva già Xiaomi ed i suoi prodotti. I siti di importazione specializzati hanno riscosso un grande successo. I social network ed i forum specializzati abbondano di messaggi che richiedono informazioni e domande tecniche sui prodotti del brand.

Rispondere alla domanda degli utenti è uno degli elementi chiave del business e Xiaomi lo ha capito perfettamente. La sua popolarità come fascia di prezzo dei prodotti precede l'arrivo ufficiale del brand e l'azienda intende essere all'altezza della sua reputazione, aspetto che non andrà giù né alla concorrenza né agli importatori.

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In Cina Xiaomi supera Apple in termini di vendite e quota di mercato. / © NextPit

I negozi fisici semplificano le vendite

Come Apple, Xiaomi offre i suoi smartphone in vendita sul sito web ufficiale ma anche nella sua rete di negozi fisici. In Italia, per il suo lancio, il marchio inaugurerà il 26 maggio l'apertura del suo primo negozio ad Arese, all'interno del centro commerciale Il Centro.

Se il produttore segue la strategia già adottata in Cina o in Spagna, altri negozi dovrebbero rapidamente vedere la luce nelle città italiane. Questo aumenta la vicinanza con i suoi utenti e facilita il servizio clienti, aspetti che i produttori cinesi solitamente sottovalutano.

Ma Xiaomi non si ferma qui. Il marchio ha una politica di distribuzione completa. Offrirà inoltre i suoi prodotti nei principali negozi online (Amazon ad esempio) ma anche nei negozi fisici di elettronica e nei grandi supermercati. Infine sarà possibile acquisire tutti gli smartphone tramite alcuni operatori.

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Xiaomi ha ora un negozio in Italia. / © NextPit

I suoi prodotti sono interessanti e hanno prezzi competitivi

Quando parliamo di Xiaomi pensiamo subito agli smartphone ma il produttore cinese vende anche computer, scarpe da ginnastica, scooter e aspirapolvere. Non sappiamo ancora quali saranno i prodotti destinati al mercato italiano ma di certo saranno presenti anche dispositivi Smart Home. Non mancheranno all'appello i nuovi arrivati Mi MIX 2S e RedMi Note 5, come anticipato nel sito ufficiale.

La concorrenza è dura ma la politica dei prezzi di Xiaomi rimane particolarmente aggressiva. Lo scooter Xiaomi M365, ad esempio, offre un livello di dotazioni e prestazioni degne dei top di gamma ma per l'ennesima volta ad un prezzo molto accessibile. Visto il recente lancio del dispositivo sul mercato francese ci aspettiamo di vederlo anche in Italia.

La crescita prima del profitto, il capitale non manca

Fondata nel 2010 e guidata dal suo fondatore Lei Jun, Xiaomi è uno dei produttori di smartphone più famosi al mondo. Fino ad oggi il marchio era ufficialmente assente dal mercato italiano ma non sconosciuto agli utenti più smanettoni ed informati. 

Il marchio ha chiuso il 2017 come produttore di smartphone numero 4 al mondo e fa parte del gruppo cinese BATX (Baidu, Alibaba, Tencent, Xiaomi), equivalente al gruppo GAFA americano (Google, Apple, Facebook, Amazon).

Di recente il gigante cinese ha presentato domanda alla Borsa di Hong Kong. L'obiettivo? Aumentare di 10 miliardi di dollari il capitale grazie alle vendite di azioni, il che porterebbe il suo valore a 100 miliardi di dollari. La più grande quotazione in borsa del mondo tecnologico dall'arrivo di Alibaba nel 2014! Dal punto di vista finanziario, Xiaomi ha un immenso potere per competere nel più grande dei mercati.

Come Amazon, Xiaomi segue una strategia di crescita più che di profitto. Il marchio offre smartphone a prezzi molto bassi ottenendo così piccoli margini compensati dai servizi. Lo scorso anno il produttore ha subito una perdita netta di 5,7 miliardi di euro dopo aver realizzato un utile di circa 470 milioni di euro nel 2016.

Cosa ne pensate dell'arrivo di Xiaomi in Italia?

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