Gli schermi 4K per gli smartphone sono davvero necessari?

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© nextpit

Da qualche mese a questa parte si sente parlare sempre più spesso di display 4k ed i primi smartphone dotati di questa tecnologia sono già comparsi sul mercato. Non sono telefoni di “grandi marche”, ma danno un'idea di quanto le batterie moderne e la tecnologia al momento disponibile siano in grado di supportare tale risoluzione. 

Lo scorso aprile, ad esempio, Sharp ha annunciato il display da 5,5 pollici IGZO 4k, potenzialmente destinato ad essere implementato sulla serie AQUOS. Un paio di mesi più tardi, lo ZTE Star 3 è stato annunciato dal suo produttore cinese, un telefono Android da 5,5 pollici con uno schermo 3840 x 2160. I display usati da Sharp e ZTE dovrebbero quindi offrire rispettivamente una densità di 806 e 808 pixel per pollice, il che segna una nuova frontiera dell’esperienza visiva su smartphone. Questo è momento ideale per chiedersi se uno smartphone avrà mai veramente bisogno di un display 4k.

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Secondo LG la densità di pixel del G4 è la più alta richiesta per rendere invisibili i pixel ad un braccio di distanza! / © ANDROIDPIT

Tralasciando eventuali problemi di autonomia della batteria che un display di tale potenza potrebbe causare, dotare lo smartphone di un display 4k rappresenta senza dubbio un risultato incredibile, un perfetto indicatore di quanto velocemente la tecnologia progredisca al giorno d'oggi. Ma al di là dei progressi e delle strategie di marketing che questa tecnologia porta con sé, può un display in 4k davvero fare la differenza nella nostra esperienza con gli smartphone?

Tutti gli indizi suggeriscono che la risposta sia “No”, ma approfondiamo la questione. Tempo fa, quando Apple presentò l'iPhone 4, Steve Jobs ebbe il coraggio di dire che già 300 ppi sarebbero bastati a rendere impercettibili i singoli pixel ad una distanza di utilizzo normale. Sappiamo bene che oggi come oggi i possessori di Galaxy S6, con i loro 600 ppi circa, possono deridere senza problemi questa affermazione anche se il brand americano ha deciso di mantenere più o meno la stessa direzione con l'iPhone 6 e i suoi 326 ppi e l'iPhone 6 Plus con 401 ppi. 

La visibilità dei pixel dipende naturalmente anche dalla nostra vista e dalla distanza a cui si tiene lo smartphone. LG, ad esempio, durante i test con LG G3 è giunta alla conclusione che gli adulti tra i 20 e 30 anni che utilizzano i dispositivi a 20/25 cm dal volto non sono in grado di distinguere i singoli pixel tra 500 e 550 ppi. Il fatto che LG abbia mantenuto la stessa risoluzione sul LG G4 suggerisce che facciano davvero riferimento a queste cifre (o che per ora un display 4k richiede un consumo energetico eccessivo).

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Su uno schermo da 105 pollici come questo il 4k è comprensibile, ma su un display dello smartphone è probabile che non ci siano differenze visibili rispetto alla risoluzione QHD. / © Mashable

Raymond Soneira, CEO di DisplayMate Technologies, è entrato più nel dettaglio su come l'occhio umano riconosca le risoluzioni e ha dichiarato a PC Magazineg:

Se si tiene un iPhone (così come qualsiasi altro dispositivo, NdR) ad una tipica distanza di circa 30 cm dagli occhi, questi distingueranno 477 pixel per pollice. A 20 cm si arriva a 716 ppi. Occorre tenerlo oltre i 45 cm prima che cali a 318 ppi.

Analogamente a LG, ha concluso che usando un telefono ad una distanza normale, una densità di 500/600 ppi rende indistinguibili i pixel (con una capacità visiva nella media).

Anche con le risoluzioni 2K / QHD di oggi, è necessario avere un 'phablet' sui 6 pollici per apprezzare la differenza tra questi numeri e la buon vecchia risoluzione 1080p. Sulla base dei top di gamma di quest'anno, sembra che i 5 - 5,5 pollici siano la dimensione ideale per uno schermo, quindi dal punto di vista dell'utente finale è difficile argomentare a favore di un display in 4k.

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Questo grafico da una buona idea di quanto grande dovrebbe essere un display per mantenere la stessa densità di pixel con le diverse risoluzioni. / © ANDROIDPIT

Se avere una risoluzione 2K è un vantaggio su smartphone e phablet di oggi, lo stesso discorso non vale con la tecnologia 4K, a meno che si ha a che fare con tablet di grandi dimensioni. Purtroppo la “corsa alla risoluzione” dei diversi produttori non sembra avere come scopo quello di offrire un’esperienza visiva migliore ai consumatori, ma piuttosto sembra essere la base di un'ottima strategia di marketing.

La maggior parte degli utenti sembrano infatti essere più attratti dalle specifiche tecniche di uno smartphone, ovvero da numeri più elevati che spesso non sono correlati ad un effettivo vantaggio prestazionale, e un esempio eclatante di ciò è il rapporto tra Megapixel e qualità di una fotocamera. Nel bene e nel male, l’alta risoluzione è diventato uno status symbol per i produttori di smartphone.

Se da una parte accogliamo con favore le nuove tecnologie dei display, ci sono questioni più importanti che devono essere affrontate con gli smartphone, come i problemi riguardanti l'autonomia della batteria o quelli riguardanti i preoccupanti surriscaldamenti dati da processori male ottimizzati. Entrambe questioni che diventeranno ancora più difficili da affrontare se il mercato degli smartphone si fissa sul raggiungimento superfluo di alte risoluzioni per i display.

Pensate che i display 4K su smartphone siano un passo azzardato o li accoglierete con piacere? Condividete la vostra opinione nei commenti!

 

Originariamente di Robert Zak su Androidpi.com

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Mattia Mercato

Mattia Mercato
Redattore Freelance

Appassionato di informatica e videogiochi fin da bambino, adesso coltiva la sua passione sviluppando app e giochi Android. Il suo profondo interesse per Android spazia dalle caratteristiche hardware dei cellulari alle varie procedure di rooting e unbrick / risoluzione problemi, dal provare le ultime applicazioni allo studio della programmazione.

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2 Commenti
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  • mikronimo 19
    mikronimo 29 lug 2015 Link al commento

    E' parecchio che sostengo la tesi della sostanziale inutilità degli schermi 4K e aggiungo che il tutto ha ulteriormente senso a fronte del fatto che va rapportato alla distanza di visione; lo schermo deve rimanere ad una distanza tale da essere tutto visibile e con un po' di margine vuoto all'esterno, così da non dover spostare gli occhi per vedere quello che si trova ai bordi; vale al cinema, con la televisione e quindi anche per gli smartphone e gli schermi da 105 pollici: non ha senso stare con le pupille appiccicate allo schermo, cosa che peraltro rende sfocata l'immagine (salvo essere miopi e stare senza occhiali o lenti a contatto, quindi mettendo a fuoco a pochissima distanza: così si vedono i pixel di un full HD); più lo schermo è piccolo più il pixel si riduce di dimensioni (a parità di risoluzione), ma il risultato non cambia: se lo schermo sta alla distanza giusta la dimensione relativa percepita non cambia, come non cambia il risultato; detto questo, in questo momento ho davanti a me uno scherma da 24 pollici fullHD, perfettamente nitido, ad una distanza di circa 80 cm, e solo se dovessi usarlo per il 3d avrei bisogno di una risoluzione maggiore, tanto per avere immagini fullHD distinte per ogni occhio.

    Mattia Mercato


  • 8
    gaetano disca 25 lug 2015 Link al commento

    condivido pienamente sul fatto che ci si dovrebbe concentrare più sull'autonomia,non m'interessa avere uno smartphone che abbia un display in 4k e poi durante la giornata devo cercare una presa di corrente in ogni luogo